Emergenza Coronavirus – Comunicazione del Sindaco 21.05.2020

22^ COMUNICATO DEL SINDACO

Care concittadine e cari concittadini,

mi sono stati ufficialmente comunicati sette nuovi casi di positività al contagio da Coronavirus e che hanno sviluppato l’affezione denominata COVID-19; da quanto è dato sapere, le persone risultate positive sarebbero in buone condizioni di salute nonostante l’affezione e si trovano in struttura sanitaria; anche questi nuovi casi sono riferibili ad una procedura di screening in ambito ristretto e quindi è necessario che siano considerati in questo contesto specifico che non attiene la generalità del nostro Comune.

Siamo vicini a queste persone e seguiamo con costanza ed attenzione l’evolversi della situazione.


È invece con grande gioia che posso comunicare altre otto guarigioni da Covid-19: sono certo di interpretare il sentimento comune abbracciando idealmente queste persone che hanno affrontato e superato con tenacia e determinazione un difficile momento, stringendoci a loro ed alle loro famiglie in un moto di gioia e di comune speranza, tanto più che due di queste persone hanno superato la veneranda età di novant’anni.

Con questa nuova segnalazione i guariti dall’inizio dell’epidemia salgono a quattordici.

A seguito anche di queste nuove segnalazioni, che risultano complessivamente ottantadue, e queste ultime guarigioni, i casi ad oggi attivi sul territorio comunale ammontano quindi complessivamente a sessantuno.

Le nuove segnalazioni, come evidenziato, non riguardano la generalità della popolazione e quindi, pur senza escludere un comune sentimento di preoccupata vicinanza  e di empatia verso le persone coinvolte, non rappresentano una preoccupazione di possibile contagio diffuso, quello che, invece, ci dovrebbe preoccupare e che mi preoccupa moltissimo sono i possibili esiti di questa nuova fase: fatico infatti a comprendere alcuni atteggiamenti poco responsabili e poco attenti a quella solidarietà sociale e senso comune di difesa reciproca che invece dovrebbe distinguere questi particolari momenti.

Vedo troppe persone che hanno un uso quantomeno “disinvolto” delle mascherine: esse non sono un accessorio di abbigliamento o un vezzo, rappresentano, in particolare nei luoghi chiusi -ma ricordo che in Lombardia, sono obbligatorie anche all’aperto- insieme al distanziamento sociale ed ad una adeguata igiene delle mani e della persona in generale, uno dei pochi mezzi di contrasto all’epidemia. Raccomando quindi per tutti i soggetti che ne hanno l’obbligo di indossarle correttamente coprendo sempre naso e bocca e assolutamente di non abbassarle mentre si parla, momento in cui si crea comunque dispersione di droplets (goccioline di saliva) che possono propagare l’affezione. Occorre infatti tenere presente che l’assenza di sintomi non significa necessariamente uno stato di assenza dell’infezione: infatti anche solo limitando l’analisi ai casi a noi noti e rappresentanti un campione epidemiologico comunque per certi versi significativo, pur nella sua limitatezza, ci indica un grande numero di positivi asintomatici.

Ecco allora la necessità di prendersi cura gli uni degli altri attraverso l’uso puntuale e corretto delle mascherine così come del distanziamento sociale che ricordo essere in linea generale di un metro ed in casi particolari (ad esempio atleti in attività) di due metri.

Personalmente dopo avere letto vari studi che legano la distanza di contagio a numerosi fattori ambientali mi sento di suggerire a tutti, a titolo prudenziale, quando possibile, di mantenere una distanza di due metri e di evitare, quindi assolutamente, qualsiasi forma di assembramento, sia in luoghi chiusi che aperti.

Sono semplici precauzioni che non ci costano grandi fatiche, e che, in prospettiva ci possono garantire, in senso generale, una qualità di vita sociale complessivamente migliore.

Ricordo a tutti che, nel caso in cui la curva dei contagi dovesse riprendere a salire, la norma prevede l’introduzione di nuove misure di limitazione alla possibilità di spostamento anche su basi territoriali differenziate.

Credo che tutti noi aneliamo a poter passare un’estate all’aperto, quanto più possibile vicina alla normalità: dipende solo da noi e dal comportamento responsabile di ciascuno, nel proprio personale interesse e collettivo.

Facciamo quindi qualche piccolo sacrificio nell’immediato per garantirci un futuro migliore!

Raccomando quindi con vigore il rispetto delle note regole di comportamento e di distanziamento sociale.


La situazione è strettamente monitorata, tuttavia siamo tutti chiamati alla collaborazione sociale e ad esercitare, al massimo grado, la responsabilità personale per scongiurare la diffusione del virus.

IL SINDACO
Sergio  Erculiani